Welcome to tNotice @ CeBIT 2014
06 March 2014: Italy, creation of the new European postal operator, for service by certified mail with tNotice.
Free for all, forever. As simple as the use of an email.
06 March 2014: Italy, creation of the new European postal operator, for service by certified mail with tNotice.
Free for all, forever. As simple as the use of an email.
06 marzo 2014: Roma, nasce il nuovo Operatore Postale Europeo inPoste.it con autorizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico ex art. 6 D.Lgs. 261/1999 per il servizio della Posta Raccomandata Elettronica con tNotice.
In attesa del debutto il video teaser
Non credi che sia possibile?
Il modo migliore per toglierti il dubbio è scoprire come funziona…
Proviamo a capire perché la PEC non funziona.
Recentemente più di qualche persona mi ha segnalato una sorta di prassi che si sta costituendo nella Pubblica Amministrazione che di fatto demolisce la funzionalità stessa della PEC.
Varie email provenienti da indirizzi di Posta Elettronica Certificata appartenenti a dirigenti provenienti da diversi ambiti della PA recano in calce il seguente paragrafo:
Questo e’ un messaggio generato automaticamente dal sistema ********. Non utilizzare “reply” o “rispondi” all’indirizzo mittente, perché è una casella non presidiata e qualsiasi messaggio verrà cestinato.
Praticamente un rifiuto dello stesso concetto di PEC da parte del soggetto che l’ha voluta e ne sponsorizza l’utilizzo: la PA.
Una delle caratteristiche della Posta Elettronica Certificata (PEC) è proprio il non ripudio del messaggio.
L’art. 14 del DPR 445/200, sostituito dall’art. 45 dal D.lgs. 7 marzo 2005, n. 82 “Valore giuridico della trasmissione” recita testualmente:
Il documento informatico trasmesso per viatelematica si intende spedito dal mittente se inviato al proprio gestore, e si intende consegnato al destinatario se reso disponibile all’indirizzo elettronico da questi dichiarato, nella casella di posta elettronica del destinatario messa a disposizione dal gestore.
In pratica funziona così:
In nessun modo il destinatario può intervenire per interrompere o annullare lo scambio di certificati tra i due gestori.
In nessun modo la pubblica amministrazione può ripudiare o rifiutare tale comunicazione.
Significa, in buona sostanza, che se una persona riceve una comunicazione PEC da una Pubblica Amministrazione, quest’ultima non può rifiutarsi di accettare risposte alla comunicazione con lo stesso mezzo, tanto più che rispondendo all’indirizzo PEC della Pubblica Amministrazione viene regolarmente rilasciato il certificato di avvenuta consegna a destinazione e in nessun modo la pubblica amministrazione può ripudiare o rifiutare tale comunicazione.
In realtà la Posta Elettronica Certificata, con il suo sistema basato sullo scambio di ricevute fra provider, non garantisce mai che il destinatario abbia realmente letto la mail né che il messaggio contenga realmente quanto stabilito tra le parti.
Per fare un paragone con la raccomandata A/R, in caso di assenza del destinatario, viene lasciato un avviso di giacenza presso l’ufficio postale, come pure la consegna della raccomandata avviene con l’apposizione della “firma” per ricevuta, la quale determina gli effetti giuridici della comunicazione.
Con la PEC, invece, quando il PC del ricevente è ad esempio spento o non collegato alla Rete, nessun avviso verrà notificato poiché resterà memorizzato sul server del provider – Inchiesta pubblicata sul mensile Office Magazine n.99 (Maggio 2009)
L’on.le Paolo Coppola, in questo articolo, ha evidenziato tutti i vizi giuridici della PEC.
Probabilmente analisi più dettagliate potrebbero mettere in luce aspetti utili o interessanti della PEC, ma basandoci sui limiti genetici del sistema possiamo sicuramente dire “a cosa non serve”:
Perché l’ingegneria giuridica alla base di tNotice supera facilmente tutti i paradossi nei quali la PEC si è arenata.
Di fatto il problema della PEC non è esclusivamente tecnologico, bensì è un mix di difficoltà tecniche e legali. L’innovazione non può prescindere dalla condizione di partenza, questa è una regola imprescindibile.
Per questo tNotice può permettersi di essere la nuova raccomandata (praticamente cancellando il concetto di posta raccomandata o PEC), perché si innesta perfettamente in un mondo molto complesso.
Per comprenderne la forza dobbiamo – purtroppo – scendere nel legalese.
Le imprese costituite in forma societaria sono tenute a indicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata nella domanda di iscrizione al registro delle imprese o analogo indirizzo di posta elettronica basato su tecnologie che certifichino data e ora dell’invio e della ricezione delle comunicazioni e l’integrita’ del contenuto delle stesse, garantendo l’interoperabilità con analoghi sistemi internazionali.
Estensione dell’uso della posta elettronica nell’ambito delle pubbliche amministrazioni e dei rapporti tra pubbliche amministrazioni e privati.
POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA, ogni sistema di posta elettronica nel quale e’ fornita al mittente documentazione elettronica attestante l’invio e la consegna di documenti informatici.
Valore giuridico della trasmissione (non solo PEC). I documenti trasmessi da chiunque ad una pubblica amministrazione con qualsiasi mezzo telematico o informatico, idoneo ad accertarne la fonte di provenienza, soddisfano il requisito della forma scritta e la loro trasmissione non deve essere seguita da quella del documento originale.
Il premio Best Practices per l’Innovazione ha l’obiettivo di promuovere l’utilità dei processi innovativi al mercato, pubblico e privato, con la modalità dello storytelling.
L’iniziativa nasce nel 2006 in Confindustria Salerno con lo scopo di raccontare casi reali di innovazione e illustrarne i risultati per i beneficiari, favorendo la diffusione degli stessi ad un pubblico più ampio possibile e stimolando la conoscenza tra le imprese.
Queste sono le slide con le quali ci siamo presentati.